AIUTIAMO A MIGLIORARE IL DOMANI
I-SMELT S.r.l.
La siderurgia al passo con il respiro della natura
SU DI NOI
In I-Smelt costruiamo un futuro più verde
Abbiamo sognato di produrre acciaio totalmente"decarbonizzato" per anni, e crediamo sia una priorità in forza dei regolamenti europei.
Ci siamo riusciti.
SMELTING
Il Processo produttivo tramite Smelting
I-SMELT, GRAZIE ALLA SUA TECNOLOGIA INNOVATIVA E RIVOLUZIONARIA RAPPRESENTA UN "GAME CHANGER" NELL’INDUSTRIA SIDERURGICA
I-Smelt rispecchia un insieme unico nel suo genere a livello tecnologico, come modello di business, e grande flessibilità nell'applicazione industriale.
Grazie alla nostra tecnologia, siamo in grado di sostituire il carbone fossile con il biocarbone, un materiale ottenuto da scarti di potatura degli alberi, legname in fase terminale e fanghi di origine organica, attraverso un processo condotto in un ambiente inerte. Il risultato di questo processo è il carbonio puro, che, quando reagisce con il minerale di ferro all'interno di un innovativo forno elettrico preriduttore, permette la produzione di una lega metallica a base di ferro, conosciuta come acciaio.
Nell'ambito della produzione di ferro e/o ghisa, abbiamo introdotto un'estensione nella filiera produttiva all'inizio del processo, consentendo una maggiore flessibilità nella scelta delle materie prime utilizzate. L'innovazione principale risiede nel processo di fusione, che offre l'opportunità di impiegare minerali, anche di qualità inferiore, per ottenere ghisa con caratteristiche simili alle produzioni tradizionali.
Ciò si traduce in una riduzione dei costi totali delle materie prime e fornisce ai produttori la possibilità di diversificare le fonti di approvvigionamento.
ZERO EMISSIONI
COSTI DI PRODUZIONE INFERIORI ALLE ALTERNATIVE
IL PRIMO IMPIANTO È GIÀ OPERATIVO E I NOSTRI PARTNER INDUSTRIALI SONO PRONTI ALLA MESSA TERRA DEL PROGETTO
CARBON CREDITS
MODELLO DI BUSINESS BASATO SU ROYALTIES CHE GARANTISCONO ENTRATE ANNUALI E INCIDONO CON MORIGERATEZZA SUI BILANCI DEL CLIENTE
LAVORIAMO CON I MASSIMI ESPONENTI NEL SETTORE SIDERURGIGO IN ITALIA
INGEGNERI CHE CAPISCONO IL BUSINESS
COSA DICONO DI NOI
Acciaio sostenibile e idrogeno, Elsafra II punta con due startup al Nasdaq
Emily Capozucca - Corriere Della Sera
"Negli ultimi 10 anni, sono queste le idee sulle quali Silvio Rancati, presidente onorario e procuratore generale della holding finanziaria Elsafra II ha deciso di investire. «Grazie alla conoscenza con Carlo Mapelli, un uomo geniale, professore di Ingegneria dei materiali al Politecnico di Milano, già membro del CdA all’ex Ilva e oggi nel board di Finarvedi, ho capito che il modo migliore di investire è stare vicino alla filiera»".
Siderweb
"Usare bricchette di minerali di ferro e biocarbone per produrre, con un’impronta carbonica nulla, spugna di ferro che può essere caricata nei forni elettrici in sostituzione del rottame. È ciò che fa I-Smelt, la società nata con il contributo e l'assistenza del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano e la holding finanziaria Elsafra II S.p.A..
Un primo impianto pilota è stato costruito nella sede della Fersovere (Sovere, Bg) di Romano Pezzotti consigliere delegato di I-Smelt. Confermando come la tecnologia sarebbe pronta a passare, dal prossimo anno, al livello industriale.
«Possiamo dire di aver trovato il prodotto che sconvolgerà il mondo dell’approvvigionamento della materia prima per produrre acciaio». Così Pezzotti a margine dell’evento “Acciaio: transizione ecologica tra materie prime, mercato e CBAM” che siderweb ha organizzato a Ecomondo in collaborazione con il Consorzio Ricrea Acciaio."
Decarbonizzazione: le incognite su rottame, energia, idrogeno
"Della riconfigurazione che la transizione ecologica sta attuando nell’approvvigionamento, nella qualità, nell’uso delle materie prime (rottame, minerali, calce, refrattari) e dei vettori energetici (gas naturale, idrogeno, carboni, elettricità) ha parlato il professor Carlo Mapelli, della Sezione materiali per applicazioni meccaniche del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano."
Ultima chiamata per l'Ilva
Gloria Riva - L'Espresso
"Se ne sono resi conto anche i molti acciaieri del Nord, da Acciaieria Arvedi S.p.A. a Marcegaglia che, non avendo per nulla chiara la situazione debitoria di Adi, non puntano più su un investimento a Taranto, bensì sulla cannibalizzare delle quote di mercato dell’ex Ilva. Puntano a diventare essi stessi produttori di acciaio primario, investendo su forni elettrici di ultima generazione, capaci di produrre acciaio partendo dal #biocarbone, un materiale generato da legna- me a fine vita e fanghi, che fatto reagire con il minerale di ferro in un forno elettrico preriduttore, produce acciaio primario, a basso impatto ambientale.
La tecnologia è di proprietà di I-Smelt (https://www.ismelt.it/), società di Carlo Mapelli, professore di Ingegneria dei Materiali al Politecnico di Milano, in passato nel consiglio di amministrazione dell’ex Ilva, il cui ruolo era quello di portare a Taranto la tecnologia green.
Un primo esemplare di forno elettrico I-Smelt è attivo nell’acciaieria di Sovere (Bg), dove si sono recati Marcegaglia, Zanardi Fonderie S.p.A., Acciaierie Venete spa, Acciaieria Arvedi S.p.A., Feralpi Group, ma anche Ferriera Valsabbia Spa e Tamburi, e a breve sarà la volta di tre multinazionali americane, tutti interessati al progetto per realizzare impianti a impatto zero entro la prima metà del 2024."
- "L’acciaieria di Taranto tra un anno avrà un solo altoforno attivo. Fortemente indebitata, il suo futuro è incerto. Il governo potrebbe cedere tutta l’azienda ai francesi di ArcelorMittal."